Quindi
questa mattina mi svegliai sentendomi già un po’ meglio, ma non
ancora pronto per il lavoro. Poco dopo le 8.00 il mio cellulare
squillò (non una cosa insolita per un telefono, ma abbastanza rara
per il mio). Era Lee: un amico ed anche il mio ex insegnante, quando
praticavo il corso di guida turistica. L’ultima volta che l’avevo
visto erano stati sei anni prima, quando si era trasferito nelle
verdi vallate del Galles.
Stava
guidando verso Brighton, “ero libero?”, mi chiese. Mi vennero
subito in mente le sagge parole pronunciate da Jane su come fosse
importante mantenermi attivo e così decisi di incontrarlo per un
caffè da qualche parte vicino molo.
Mentre
Lee ed io stavamo organizzando i dettagli dell’incontro, il caro
Rookie entrò nella stanza per salutarmi, pronto per andare al
lavoro. Avendo intuito quello che veniva discusso, una volta che
salutai Lee e spensi il cellulare, mi diede uno dei suoi sorrisi
affascinanti e piuttosto seccamente commentò «Se stai abbastanza
bene per andare a prendere un caffè stai abbastanza bene per andare
a lavorare...». Cristo! Il mio innato senso di colpa cattolico
(anche se ormai non più) risorse più veloce del caro vecchio
Lazzaro. Per fortuna le parole di Jane mi vennero in soccorso "Vado
lavoro schiena più male. Tu no capisce", e con quelle perle di
saggezza augurai a Rookie una bella giornata, aspettai che se ne
andasse e quindi tornai al romanzo domandandomi cosa fare con Luke e
Sergio...
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